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Domenica 08 dicembre 2024
Progetto educativo, organizzativo e gestionale
Premessa
“La nuova tendenza per gli asili nido è a contatto con la natura perché i bambini imparino fin da piccolissimi a relazionarsi con animali domestici, con le piante e la terra, mangiando prodotti stagionali a km zero. Dagli 'agrinido', le strutture all'interno delle aziende agricole, a quelli cittadini dotati di spazi che accolgono orto, alberi da frutto e magari anche galline e conigli: e' la pedagogia rurale, cioè l'approccio che porta i bambini più piccoli a vivere esperienze a stretto contatto con contesti naturali, in una fascia d'età fondamentale per la formazione della capacità cognitiva dell'individuo.” (Franco Ferroni, responsabile Agricoltura del Wwf)
Il nostro nido ha un grande orto e tante galline!
I nostri bambini coltivano frutta e verdura, fanno le marmellate e allevano galline
Nell'orto abbiamo zucchine, pomodori, insalata, melanzane e tutti gli odori che possiamo utilizzare per preparare le pappe dei bambini, da zero a tre anni. Quelli di loro più grandi capiscono già che quello che mangiano viene dall'orto in cui 'giocano', l'estate si divertiranno molto a raccogliere le fragole per la merenda, e poi abbiamo alberi di fichi, di prugne e di albicocche. Ma alimentazione a parte i bambini si divertiranno un mondo a innaffiare le piante, giocare all'aperto, nell'orto, con gli alberi da frutto, con la terra e anche i genitori vivranno questa possibilità come un valore aggiunto.
Gli elementi basilari del nostro progetto educativo sono
il bambino come protagonista attivo della sua crescita,
l'attenzione al genitore e alle sue istanze,
la cura del benessere del bambino.
Per il bambino, l'esperienza del nido nella realtà culturale attuale, deve essere una fondamentale possibilità di espressione di se stesso e della sua crescita. L’idea è quella di un ambiente pensato e strutturato come sistema organizzato di opportunità offerte al bambino in risposta ai suoi bisogni di crescita e di esplorazione.
La centralità del bambino e della sua crescita, l'attenzione al genitore e alle sue istanze, la cura del benessere del bambino, sono gli aspetti fondamentali che caratterizzano questa idea. Il progetto pedagogico è costruito sull'idea di un bambino che vuole tempo per sé e per chi si occupa di lui.
Il bambino, per noi, è una persona che possiede il diritto di avere l’opportunità di costruire armonicamente ed integralmente la propria personalità, soddisfacendo le proprie esigenze di ordine materiale e non.
Queste esigenze vanno soddisfatte in un contesto ambientale favorevole, che stimoli e promuova le esperienze relazionali in un clima affettivo positivo, gioioso e giocoso, volto all’esplorazione costruttiva che permetta a tutti i bambini di continuare la loro storia, utilizzando competenze e conoscenze acquisite.
La condizione necessaria affinché i bambini abbiano l’opportunità di soddisfare a pieno le proprie esigenze, consiste nella sicurezza affettiva che gli adulti gli offrono, attraverso una relazione di ASCOLTO-ATTENZIONE-FIDUCIA, che saranno favoriti da:
attenzione, cura, disponibilità da parte di tutto il personale educativo e non, che aiutano e sostengono il bambino e la sua famiglia ad affrontare e a superare l’ansia per la novità dell’ambiente;
conoscenza degli ambienti che facilita e stimola l’autonomia del bambino e determina il contesto educativo inteso come insieme di oggetti, odori, suoni, colori e persone che vivono e relazionano in un determinato e determinabile ambiente fisico;
privilegiare e favorire il gioco spontaneo che occupa una parte rilevante della giornata del bambino al nido, permettendogli di scegliere fra diverse opportunità e possibili compagni di gioco.
Il nostro intervento educativo consiste non solo nella proposta di attività e nell’organizzazione degli spazi, attraverso cui sollecitiamo le aree di esperienza del bambino, ma anche nel favorire il gioco libero, inteso come sua prevalente modalità di apprendimento. Attraverso il gioco libero il bambino rafforza la propria identità e le relazioni con gli altri, amplia i processi di esplorazione, familiarizzazione, scoperta e conoscenza dell’ambiente fisico.
La nostra idea di bambino perciò è che esso è prima di tutto soggetto di diritti ed è questa la filosofia e la cultura che intendiamo diffondere attraverso il nostro nido.
Questi sono i nostri intenti, poiché pensiamo ai bambini come individui competenti, attivi, protagonisti.
Abbiamo un’immagine ricca, forte e potenziale dell’infanzia, con un corrispondente ruolo dell’adulto, dove la sua azione è mirata al rispetto delle diversità dei bambini negli stili comportamentali. Pensiamo ad un bambino attivo e costruttivo, che sollecita l’adulto nell’organizzazione di opportunità presenti nel contesto dalle quali attingere esperienze molteplici e varie.
Finalità
L’Asilo Nido “L’Angolo degli Angeli” è un servizio educativo volto a favorire la crescita dei bambini fino a tre anni di età e ad appoggiare la famiglia nei suoi compiti di educazione e cura del bambino.
In collaborazione con la Scuola dell’Infanzia ed i servizi socio-sanitari (Consultori, pediatria di base ecc.) l’Asilo si pone come luogo di formazione e confronto per operatori e genitori, per elevare il livello di consapevolezza familiare, professionale e sociale sull’esperienza educativa; per costruire e diffondere la cultura interdisciplinare, verificata e condivisa sulle condizioni ottimali di sviluppo, sui diritti e bisogni del bambino.
Il servizio è pertanto rivolto al perseguimento delle seguenti finalità:
a) Predisporre un ambiente sereno e idoneo a favorire ed incentivare la socializzazione, la crescita emotiva e cognitiva del bambino nel rispetto delle varie fasi e dei ritmi personali di sviluppo.
Tale ambiente educativo non può essere che il risultato della competenza e dell’impegno del personale del Nido adeguatamente preparato a leggere e porre particolare attenzione alle aree d’esperienza del bambino:
- Area linguistica, obiettivi generali: sviluppo / rinforzo del linguaggio; comprende frasi che indicano concetti, comunicare usando parole sempre più appropriate, aumentando produzione e comprensione del linguaggio verbale, stimolare il linguaggio non verbale.
- Area corporea e del movimento, obiettivi generali:; sviluppare sensazioni percettive; acquisire gli schemi motori di base; acquisire la conoscenza dello schema motorio; sviluppo della coordinazione motoria di base; sviluppo della coordinazione manuale.
- Area logico-spaziale, obiettivi generali: favorire l’uso e l’osservazione di materiale; consolidare le strutture cognitive; individuare relazioni semplici fra elementi.
- Area socio-affettiva, obiettivi generali: prendere coscienza di sé; sviluppare fiducia nelle proprie capacità; instaurare rapporti con adulti e coetanei.
b) Rapporti con i genitori e sostegno alla genitorialità
Il riconoscimento della centralità delle relazioni e in particolare del rapporto con la famiglia è alla base del progetto educativo del servizio. Anche dopo la fase dell'inserimento, infatti, la partecipazione dei genitori alla vita del nido e l'attenzione alle modalità di relazione tra operatori e genitori
sono elementi fondamentali per consolidare il rapporto di fiducia avviato durante i primi giorni di frequenza e per favorire la continuità tra l'esperienza del bambino a casa e al nido.
La possibilità di strutturare un rapporto a lungo termine con le famiglie permette agli adulti di condividere le scelte relative alla crescita e all’educazione dei bambini ; ciò presuppone da un lato che il nido predisponga spazi, tempi e percorsi perché questo rapporto possa costruirsi e dall’altro che
disponga di figure professionali competenti, in grado di instaurare relazioni significative con i genitori,sostenendo il confronto e lo scambio di esperienze e opinioni.
La gestione del rapporto, individuale e di gruppo, con i genitori richiede all'educatore di:
- ascoltare e accogliere le aspettative, le richieste, i bisogni, le comunicazioni e le proposte dei genitori;
- informare i genitori sulla vita quotidiana e sul progetto educativo del nido;
- osservare e leggere gli stili di relazione genitore-bambino e quindi conoscere le diverse storie relazionali dei bambini;
- accogliere i genitori (in termini di modalità di comunicazione e di predisposizione di spazi e tempi);
- creare le condizioni affinché i genitori, nelle forme e nelle modalità che sono loro possibili, possano interessarsi, coinvolgersi e condividere le responsabilità educative ed eventualmente alcuni aspetti della gestione del servizio;
- sostenere i genitori nella loro funzione educativa attraverso momenti di confronto tra educatori e genitori e anche attraverso la promozione di spazi di confronto e scambio di esperienze e saperi tra genitori.
I genitori e le famiglie possono essere conosciuti e coinvolti anche con modalità non strettamente istituzionali, durante momenti informali al nido o nel corso di incontri più strutturati su tematiche educative.
I momenti di scambio e conoscenza tra educatori e genitori sono un’occasione importante per sostenere il ruolo genitoriale, la relazione genitori-figli e nello specifico la coppia madre-figlio.
c) Creare strutture e situazioni tese a realizzare modalità di prevenzione del rischio sanitario e socio-ambientale e di integrazione dei bambini portatori di handicap, tramite adeguati sostegni.
Per realizzare gli obiettivi posti si ritiene pertanto irrinunciabile una rigorosa continuità fra gli obiettivi educativi individuati e gli strumenti operativi concreti e quotidiani (organizzativi) in modo che i secondi discendano concretamente dai primi e non viceversa.
L’organizzazione del servizio, sarà oggetto di costante verifica attraverso la formazione e l’aggiornamento degli educatori e degli operatori, attraverso il confronto sulle esperienze e le proposte emergenti.
L’Accoglienza
Prima che i bambini inizino a frequentare il nido, per favorire una prima conoscenza e scambio di informazioni, i genitori vengono invitati a partecipare a:
un’assemblea quale prima occasione d’incontro e conoscenza con gli educatori e di conoscenza del servizio, dei suoi aspetti organizzativi, delle finalità e modalità educative che lo caratterizzano. In questa occasione si concorda insieme ai genitori il calendario degli inserimenti, si forniscono risposte ad eventuali domande, si chiariscono dubbi e si cerca di soddisfare curiosità.
Colloqui individuali finalizzati a ricevere e dare informazioni, lasciando molto spazio al racconto dei genitori.
La primissima esperienza di distacco del bambino dalla sua famiglia è un evento carico di emotività, che scatena e mette in azione un complesso meccanismo di nuovi equilibri, dei quali entrano a far parte nuove figure del tutto estranee sia al vissuto del bambino, che alle sue metodiche e alle dinamiche affettivo-relazionali fino a quel momento instaurate con la mamma e il papà.
Anche il nuovo contesto ambientale porta a una modifica delle strutture mentali del bambino che, per quanto in tenera età, è già in grado di cogliere la sostanziale differenza che intercorre tra l’ambiente casalingo fatto di rumori e suoni noti, di odori riconoscibili, di voci care, di visi rassicuranti e il “mondo tutto da scoprire” che è il nido, dove i rumori sono tanti e sconosciuti, gli odori diversi, le voci si mescolano, canti e musiche si intrecciano con voci e pianti di bimbi, che a loro volta affrontano il difficile momento del distacco/affidamento.
Accanto a questo turbine di sentimenti e sensazioni del tutto sconosciute che investono il bambino, si muove e agisce la famiglia ed in particolare la mamma, la quale rappresenta il legame affettivo più intenso e profondo.
In questo delicato quadro affettivo-emotivo si colloca la figura dell’educatrice che, attraverso la comunicazione con le famiglie e l’osservazione della relazione mamma-bambino, dovrà inserirsi con garbo e dolcezza, avvicinando gradualmente il bambino, senza mai prevaricare né contraddire le decisioni e gli stili educativi impostati dalla famiglia.
È in quest’ottica di rispetto e reciprocità che s’instaurerà quel legame fatto di fiducia e “affidamento” che saranno le basi per un positivo e producente cammino, che accompagnerà la crescita ed i traguardi evolutivi del bambino nella sue esperienza nel contesto sociale “nido”.
L’ambientamento è un momento molto importante per il bambino e affinché si integri dolcemente si predilige un inserimento graduale. Gli inserimenti verranno fatti a piccoli gruppi, per garantire la massima attenzione ai bambini. Nella prima settimana di ambientamento, la madre (o il padre) sta con il bambino, lo accompagna nei primi momenti di gioco nel nido, poi si allontana solo per poco tempo. In questa fase è molto importante l’osservazione delle reazioni del bambino, in modo da organizzare un’accoglienza personalizzata nel rispetto dei tempi personali. Le educatrici, in base al comportamento del bambino, sapranno indicare al genitore il momento adatto per iniziare a frequentare regolarmente il nido. Il bambino potrà progressivamente pranzare e fare il riposo in base al suo stato d’animo ed alle sue caratteristiche personali.
L’Intervento educativo
Ora viene definita la parte centrale del nostro progetto, che riguarda specificatamente l’intervento educativo da noi proposto. La nostra azione educativa viene esplicata attraverso le seguenti quattro modalità, che verranno in seguito più ampliamente descritte:
La proposizione di attività strutturate e semistrutturate
L’organizzazione di angoli gioco, che permettono lo svolgimento di specifiche attività anche in autonomia